Ogni giorno assistiamo a un violento bombardamento mediatico provocato da fonti assolutamente di parte, fatte passare per obiettive, che mira a creare angoscia, paura e quindi, ad accettare forme di reazione “gestite dall’alto”.

Basta leggere infatti, la successione “logica” (si legga invece, ideologica) dei titoli e degli articoli dei principali giornali espressione del pensiero unico (in questo caso, bellicista-occidentale), per rendersene conto.

Qualche esempio eclatante fresco di cronaca: “Putin minaccia il nucleare e sfodera nuove armi potenti sul fronte in Ucraina. La Nato a un bivio”.
Titolo drammatico e terrorizzante, seguìto dal suggerimento indotto (“la Nato a un bivio”), lo scopo cui vogliono condurre per mano i cittadini manipolati ed eterodiretti. Ecco la prova: “L’Alleanza deve decidere come rispondere alla minaccia strategica di Mosca. Che è pronta a testare le armi tattiche e avanza su tutto il fronte, grazie a nuovi modi di combattere”.

Naturalmente il giornale in questione è Repubblica.

Tradotto: prepariamoci alla guerra fisica perché Kiev sta perdendo e gli aiuti economico-militari non bastano più (aiuti solerti, al contrario molto lenti quando si stratta di impiegarli per temi e argomenti politicamente scorretti rispetto a Bruxelles, come l’agricoltura o la revisione del patto di stabilità etc). In sostanza, mancano uomini e munizioni. Ovvio (su ciò bisogna convincere l’opinione pubblica), che occorra rafforzare l’Ucraina con materiale umano (prima aerei, poi soldati specializzati, poi soldati di una leva reintrodotta d’ufficio).

E ancora: “Minaccia russa sull’Europa, le agenzie di intelligence affermano da due settimane che Mosca prepara attacchi violenti di sabotaggio verso i paesi alleati Usa e di Zelensky”.

E poi, nel dettaglio (ossia, l’articolo, la declinazione del messaggio), l’allarme apocalittico: “Azioni fisiche degli emissari dello zar. Tra gli scenari possibili il rischio di infiltrati all’interno anche dei nostri confini o contro gli interessi degli italiani all’estero. Non solo l’attività di specialisti della disinformazione, ma anche dell’azione sul campo”.

Naturalmente il giornale in questione è il Corriere della sera.

Mai un dubbio sulle fonti, sulle notizie. Anzi, solo certezze. Nessuno vuole difendere Putin, ma la verità non può diventare un lusso, totalmente sostituita dalla propaganda.

Chi sarebbero gli specialisti della disinformazione? Chi è equidistante dalle opposte narrazioni, o le fonti schierate (sia russe, sia americane)?

Risultato amaro (tornando a Repubblica e al Corriere della sera): una martellante psicosi di massa orchestrata da fonti ambigue e di parte, che in questo caso rispondono unicamente alle strategie Usa.

Una gradualità “modello-Finestra di Overton” consequenziale al teorema-Macron: “Pronti a tutto pur di difendere i nostri valori, la nostra libertà e il nostro stile di vita”, ha tuonato il presidente francese qualche tempo fa.
Le stesse parole usate da Goebbels, lo spin doctor di Hitler, per legittimare lo sterminio degli ebrei.

E ricordiamo, a proposito di parole false e furbe, che Mussolini, alla vigilia della sua decisione di entrare in guerra a fianco della Germania, usava il termine “non-belligeranza”, non pace; sempre in omaggio alla preparazione psicologica degli italiani rispetto a una decisione già presa.

Domanda: chi ci dice che le fonti Usa siano attendibili e non rientrino piuttosto in una precisa strategia studiata scientificamente?

D’altra parte, il trucco è vecchio e i popoli a sovranità limitata occidentali lo hanno ripetutamente sperimentato sulla loro pelle dal 1946 (i golpe internazionali, le strategie della tensione, le morti sospette di politici e imprenditori non allineati come Mattei).

Gli americani che guidano di fatto l’impero occidentale del bene, improvvisamente diventano così umanitari da avvertirci del pericolo incombente, tanto che l’Italia, come scritto sempre dagli stessi giornali, “si sta blindando”? Così come hanno “generosamente” avvertito la nemica Mosca dell’attentato al Crocus City Hall? Ma per favore.

Chi ci dice che la Cia, come ha fatto in passato, non organizzi per conto terzi, avvalendosi delle famose porte girevoli di qualche servizio segreto, e manovalanza tipo anni di piombo, qualche attentato da noi e in Europa, dando la colpa alla Federazione russa?

Sarebbe solo il pretesto (“creare il disordine per gestire l’ordine”), il via libera alla mobilitazione militare generale, alla corsa alle armi, all’esercito europeo, col consenso ottenuto a tavolino, secondo ciò che brillantemente ci ha spiegato in passato Orwell.

Svegliamoci italiani e vigiliamo soprattutto sulle parole. Non sono frasi astratte, ma rischiano di distruggere la nostra vita.