IL LIBRO – Morte le ideologie, il territorio resta l’unica certezza per i popoli. Finora la Lega ha offerto alla politica il suo modo di concepirla e governarlo. Questo libro dà una riposta di destra alla Lega, mutuando il civismo territoriale del premier conservatore Cameron, nel nome e nel segno di una futura Repubblica dal basso da costruire, rovesciando il nostro Risorgimento. Se 150 anni fa abbiamo avuto prima lo Stato e poi la nazione, oggi dobbiamo fare il contrario: prima la nazione, poi lo Stato.

DAL TESTO – “È vero che l’idea di Italia affonda le radici nella classicità (Dante etc.), ma nell’Ottocento si costruisce lo Stato unitario. Punto e basta. Uno Stato che doveva essere preceduto, questo sì, e non seguìto dalla “nazione” (gli italiani, parafrasando Massimo d’Azeglio, non erano ancora stati fatti). Ma va detto senza mezzi termini che il “sogno federalista” di Cattaneo e del primo Gioberti (successivamente divenne premier dei Savoia), il sogno della “Lega Italica”, si infranse con la sconfitta del 1848. Quando le truppe federali sabaude, toscane, borboniche e papaline, persero sul campo e quando le rivalità nei confronti di Carlo Alberto e il timore di accelerazioni giacobine-insurrezionaliste (la Repubblica romana e la Repubblica di Venezia subito costituite, alle spalle della Lega italica, triste monito per il “timido” Pio IX che ritornò immediatamente sui suoi passi), denunciarono i limiti di tale progetto.”

Dettagli prodotto

  • Copertina flessibile
  • Editore: Il Borghese
  • Collana: I libri del Borghese
  • Lingua: Italiano