Aldo Grasso nella consueta rubrica del Corriere della Sera “Padiglione-Italia”, se l’è presa col “postillatore italico”.

L’accusa, dall’alto del suo paternalismo illuminato e progressista, è che le vecchie o nuove star televisive affrontano le recentissime discussioni (in primis, la guerra) con artifici retorici subdoli, primo fra tutti, il “ma anche”.
Secondo il critico televisivo tale tecnica serve a piazzare furbescamente idee sbagliate, non attaccando frontalmente l’interlocutore. E fa qualche esempio: “La Russia ha invaso l’Ucraina, ma la Nato …”; oppure, “Siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire il motivo per cui à nato Hamas”. E così via.

Una denuncia certificata con nomi e cognomi: i postillatori sarebbero i vari Michele Santoro, Elena Basile, Ovadia, Alessandro Orsini. Cioè, quelli che nel caso dell’Ucraina e della vicenda di Gaza “giustificherebbero” di fatto “i mostri” (gli integralisti islamici), che devono essere condannati a priori dal “giudizio universale occidentale”, senza se e senza ma.
Una sentenza unilaterale motivata che su tali argomenti non c’è “complessità” che tenga, ma solo immediato schierarsi dalla parte giusta.

Il tema, invece, è proprio questo: la realtà, come la verità, è complessa. La semplificazione è ideologica da pensiero unico. E questa sì, è stata sempre l’anticamera delle dittature (fasciste, comuniste, naziste), pure se si vestono da democratiche o liberali.
E non c’entra col negazionismo, motivazione addotta da Grasso: dito puntato su chi “ha negato le stragi di Bucha e altre, ed è pronto a negare anche Kfar Aza”.

I negazionisti sono uguali e contrari ai sacerdoti della Verità unica. Cambia solo il contenuto, ma la comunicazione è la stessa.
Domanda: chi semplificava, demonizzava, ghettizzava, emarginava, perseguitava, al tempo dello Stato etico sanitario, dividendo il mondo in buoni e cattivi, amici e nemici, a seconda di un siero, che se non si faceva si moriva o faceva morire? Chi demonizza oggi, chi commette il reato di non condividere la follia green, l’elettrico obbligatorio, il cambiamento climatico, bollato come negazionista?
Chi è che semplifica con liste di proscrizione la gente (No-Vax, negazionisti climatici, filo-Putin, filo-Hamas)?

E chi è che di fronte alla realtà avversa al pensiero unico, si rifugia, quando fa comodo nella complessità?
Vorrei ricordare a Grasso che l’invenzione delle postille e del “ma anche”, è di veltroniana memoria, metodologia introdotta dalla sinistra, e dall’allora Pci poi, Pds-Ds-Pd. Cosa disse Veltroni? Che si era iscritto al Pci “perché era anticomunista”.
Allora viva sempre la libertà di pensiero, semplice, complessa, filo-corrente, contro-corrente. Ci vorrebbero più Santoro, più Orsini, più Veneziani, più Cardini, più Meluzzi, Fusaro, indipendentemente dalle loro idee.