Fabio Torriero, direttore di IntelligoNews, in vista delle vacanze estive, conversa con i suoi lettori attraverso un’intervista a tutto campo: dall’emergenza economica a quella cristiana, dall’inizio del renzismo alla fine del berlusconismo, dagli Stati Uniti d’Europa all’Europa delle Nazioni. Partendo da un’analisi sul rapporto che c’è tra Draghi e Renzi, il direttore arriva a riflettere anche sui temi etici e sul loro “stato”.

Draghi ha “scandalizzato” gli italiani che sul web stanno criticando la sua frase: “E’ ora di cedere sovranità”. Si parla di riforme e quindi di Renzi. Un suo commento.

“Draghi e Renzi fanno il gioco delle parti, sono il gatto e la volpe. E Renzi fa lo stesso giochino anche con Padoan, duplica lo stesso meccanismo. Uno dice le cose che si vogliono far sentir dire gli italiani e gli altri due dicono le cose impopolari. Detto questo l’Europa è da migliorare, perché al momento è solo delle caste e delle lobby, poi c’è la questione delle identità e delle sovranità da ri-declinare, ri-attualizzare. Perché è anche vero che non si può contrapporre a questa Europa una sovranità ottocentesca degli Stati. Il futuro non sono gli Stati Uniti d’Europa, ma l’Europa Nazione”.

A proposito di Nazione. Renzi ha in mente un Partito della Nazione che lei ha analizzato in suo editoriale. Come tenterà di realizzarlo da settembre?

“Se gli metteranno troppo il bastone tra le ruote la tentazione sarà quella di andare alle urne per farsi dare un vero mandato popolare plebiscitario. Cosa che non ha adesso, parlando a nome di milioni di italiani che gli hanno dato il voto sì ma alle Europee e alle primarie. Tra l’altro quelli che doveva rottamare governano con lui. Il Partito della Nazione rappresenta l’attualizzazione del partito degli Italiani di Berlusconi, un partito maggioritario, un partito boa e omni-comprensivo, un po’ laico un po’ cattolico, un po’ liberale un po’ socialista, una sorta di Dc riveduta e corretta. Renzi porterà il berlusconismo a sinistra, e il Pd a destra. Un partito unico senza contraltari. La sua aspirazione è arrivare a un grande cesarismo-democratico: un governo unico, una maggioranza unica, una camera unica. Lui lo chiamerà decisionismo ma bisognerà vedere quali saranno le sue politiche. Le opposizioni poi che faranno? Andranno tutte sull’Aventino?”.

Cosa non la convince?

“Non critico tanto l’impalcatura istituzionale che sta portando avanti, anche se ci sarebbe tanto da dire, ma voglio soffermarmi sull’emergenza economica che ci riguarderà dall’autunno in poi. Da questo punto di vista avremo una grande riforma dello Stato e una minima ripresa economica… gli italiani gli chiederanno il conto”.

Se passeranno le riforme, Renzi anche senza stravincere, comanderà molto liberamente. Come ci si relazionerà con un Cesare?

“Abituiamoci a un decennio renziano dopo un ventennio berlusconiano. Per anni abbiamo avuto un Robespierre che si contrapponeva a un Napoleone, cioè la sinistra giacobina Vs Berlusconi; adesso c’è il rischio che a Renzi non si contrapponga nessuno. I lavori per costruire un’opposizione sono appena cominciati. Bisogna porre le basi serie per un nuovo centrodestra e questo mentre i grillini rischiano di evaporare”.

Se i grillini rischiano di evaporare, Berlusconi cosa fa?

“Potrà ancora dire la sua in un giro di boa, ha un’altra elezione al massimo. Il berlusconismo è risorto con il renzismo. La rivoluzione liberale la farà Renzi, sempre virtuale, come Berlusconi che non l’ha mai fatta. Nel centrodestra dovranno porre le basi per un rinnovo e il lavoro inizierà quest’autunno per realizzarsi tra 5 o 6 anni”.

Il centrodestra del futuro per Torriero?

“Non sarà con questi protagonisti. Il grande tema dell’incontro tra cultura liberale, cattolica e nazionale è un tema inespresso e incompiuto e non si farà certo con il vecchio ceto politico, ma con persone nuove che emergano anche dalla società civile”.

Temi etici. Renzi li ha rinviati all’autunno. Intanto sul fronte cattolico il premier ha accolto Meriam, dialoga bene con la Chiesa…

“Fino a qualche tempo fa Renzi era il portatore sano del partito radicale di massa, anche relativamente ai temi etici. Stava demolendo tutte le architetture culturali dei valori costruiti fin lì – anche se in minima parte – dal centrodestra: dalla fini-Giovanardi, al divorzio breve, al ddl Scalfarotto. Ma, in coerenza con il progetto del Partito della Nazione, sta mettendo sottotraccia i temi etici così lui cercherà di fare da catalizzatore tra laici e cattolici come fece Berlusconi”.

Come finirà?

“A forza di tirare la corda, come fece Berlusconi, la corda si romperà anche a lui”.

Sulla persecuzione dei cristiani in Iraq che idea si è fatto? Siamo all’apice della disumanità?

“Ci vuole una grande mobilitazione degli Stati in difesa dei cristiani e dei loro valori. Ma qui metto il dito nella piaga, e mi riferisco alla debolezza strategica e politica delle organizzazioni internazionali”.

L’America che potrebbe intervenire in Iraq in difesa dei cattolici contro gli estremisti islamici la convince?

“E’ un film che ho già visto e non mi piace. Non vorrei fosse l’ennesima puntata delle solite strumentalizzazioni. In termini universali c’è un tema che è la grande emergenza cristiana che equivale alla grande emergenza della libertà religiosa. Il cristianesimo sta subendo un doppio attacco concentrico ad opera sia del laicismo occidentale che dell’islamismo integralista. Che il cristianesimo universale sia difeso da Obama, è come chiedere a Dracula di curare un anemico. Lì ci sono troppi interessi economici ad annacquare i buoni intenti”.

Compiti per le vacanze direttore?

“Nella nostra rubrica Punto e Virgola abbiamo ospitato vari personaggi della politica per rappresentare al meglio il dibattito per ricostruire la nobiltà e il primato della politica. IntelligoNews, forte del consenso dei suoi lettori non va in vacanza, ma prepara le batterie per una ripresa settembrina frizzante e con una rivoluzione informatica che ci potenzierà ulteriormente”.

Non sveliamo nulla?

“Sarà una sorpresa”.